DOLMEN OLIVASTRI MILLENARI
Luras é un paese dell'alta Gallura che si estende su un poggio granitico sull' estremo nord orientale del limbara, a 508 mt di altitudine a pochi chilometri da Tempio Pausania
.
Il Comune ha una superficie di circa 90kmq ed una popolazione prossima ai 2800 abitanti. Sulle origini di Luras esistono varie e bizzarre versioni non sempre attendibili.
L'economia basata sull'agricoltura ,sull'allevamento, sullo sfruttamento del sughero e del granito, sulla viticoltura e sulla vinificazione. Nel territorio di Luras si travano le vigne piu' estese e forse le meglio coltivate dell'alta Gallura..
Tre i vini tipici il nebbiolo , il vermentino e l'ottimo moscato, ormai apprezzati oltre i confini sardi .E' attiva la "Confraternita del Nebbiolo"che cura la promozione dei vini e dell'enogastronomia locale.
Intorno al 1200 la Gallura fu infestata da una epidemia di germi della "musca maghedda". Molti centri furono distrutti ed i superstiti si rifugiarono nelle zone interne.
Solo Luras rimase immune e pote' quindi difendersi dai Corsi che intanto avevano occupato la parte superiore dell' isola conquistando i luoghi trovati deserti , ed per questo che a Luras si parla il Logudorese a differenza dei paesi vicini che parlano un dialetto derivato dal corso. Il primo documento storico che cita il paese di Luras, risale al 1300 ed é la carta Pisana che elenca tutte le ville del Giudicato suddivise in Curatorie. Luras faceva parte della Curatoria di Gemini Josso e doveva al fisco pisano 10 lire di imposta fondiaria.
Un tempo Luras veniva chimata Lunas o Villa Lauras l' origine del nome attuale risulta sconosciuto anche se sembra di origine romana. Nel periodo giudicale ed aragonese spagnolo sorgevano dei pai che sono stati abbandonati in epoche diverse a causa i pestilenze , carestie e invasioni barbariche. Essi sono Silonis, Canaili e Carana.
E' nell'' 800 che Luras raggiunse un certo benessere, alle tradizionali attivita' agricole subentrarono quelle commerciali vendendo tutto cio' che si poteva vendere con un certo guadagno: berritas, stoffe, dolci, torrone, lavorati del sughero ecc. La prima meta' del 900 vide il nostro paese in continua ascesa, sia culturale che economica : sono nati qui scrittori quali Filippo Addis politici quali Giorgio Bardanzellu, Giacomo Pala, Mariano Pintus, e poi avvocati, professori, medici e tanti altri uomini di cultura.
Sepulturas de zigantes o de paladinos,
così i luresi solevano chiamare i Dolmen, (dal bretone tol: tavola e men: pietra) realizzati, a partire dal V millennio a. C., per le sepolture collettive e come luogo dedito al culto. Sono da considerare importantissimi monumenti del megalitismo funerario del periodo neolitico, che costituiscono un esempio significativo di una della maggiori concentrazioni di tali sepolture in Sardegna. Nel territorio di Luras ve ne sono ben quattro: l’Allèe couverte di Ladas, i dolmen a struttura semplice di Alzoledda, di Ciuledda e di Billella.
Il parallelismo con analoghe costruzioni fuori dall’Isola avvalora l’ipotesi secondo cui questo tipo di sepoltura, giungendo in Sardegna tramite le culture celtiche, pirenaiche della costa catalana o del Midi francese, avrebbe trovato in Gallura la prima area di concentrazione.
Dolmen Alzoledda
È un dolmen a struttura tombale di tipo semplice, di forma rettangolare con ingresso rivolto verso Est e camera trapezoidale. Le pareti laterali sono costituite entrambe da una lastra ortostatica sormontata da alcune pietre di rincalzo, mentre la parete di fondo è formata da un unico ortostato piatto quadrangolare che sporge dalle pareti per quasi mezzo metro.
MISURE: Lunghezza m 2,65 – Larghezza m 2,20 – Altezza m 1,65
EPOCA: Civiltà di Ozieri (3500-2700 a. C.)
Dolmen Billella
Tipo di dolmen semplice, presenta pianta rettangolare e ingresso rivolto a Nord-Est. La parete di destra è costituita da un lastrone ortostatico rettangolare, quella di sinistra da due massi, parzialmente lavorati, poggianti sulla roccia naturale. Uno di questi è stato adattato artificialmente per l'inserimento del lastrone di copertura che è appiattito nella superficie inferiore e lasciato al naturale in quella superiore. L'interno della sepoltura presenta una particolarità che non trova, al momento, riscontro in altri monumenti dello stesso tipo. Infatti la rocda su cui poggia la parete sinistra è stata tagliata verticalmente per creare un vano rettangolare, ovviando al dislivello del piano di posa dei lastroni laterali che è di circa 70 cm.
MISURE: Lunghezza m 2,50 – Larghezza m 1,40 – Altezza m 0,80
EPOCA: Civiltà di Ozieri (3500-2700 a. C.)
(gentedisardegna.it)